Lilith. L’integrazione dell’ombra, di Francesca Ollin Vannini e Francesco Akash Ballarini.

Conoscete la Dea Lilith?

Se la risposta è negativa leggete questo articolo in modo da scoprirne un po’ di più, se la risposta è positiva leggete ed approfondite il tema con il libro di Francesca Ollin Vannini e Francesco Akash Ballarini, Lilith l’integrazione dell’ombra, di cui darò una breve spiegazione di seguito.

Articoli come questo vengono aperti e letti solo se nel titolo c’è qualcosa che di fatto ci risuona dentro, ed è questo il segnale che finalmente siamo pronte e pronti a conoscere chi è Lilith.

È di fatto la prima moglie di Adamo; non è molto conosciuta nelle culture occidentali in quanto appartiene alla genesi ebraica. È colei che rifiuta di vivere un rapporto non alla pari con il marito, se ne va, abbandona il paradiso terrestre e lascia spazio alla più nota Eva.

L’autrice e l’autore di questo libro spiegano nel dettaglio la storia, l’archetipo che rappresenta, e soprattutto come Lilith è presente nella nostra psiche, sia maschile che femminile.

Ogni storia di fantasia, come la genesi, ha lo scopo di creare e diffondere nella societa, dei modelli psicologici ed educativi. È quindi evidente del perché molte persone non hanno mai sentito parlare di questa donna ribelle, Lilith, che rifiuta di sottomettersi ad Adamo.

Tutti però conoscono Eva, colei che viene al mondo dopo Adamo, solo perché a lui serve una compagnia e una compagna, viene cretata grazie ad una semplice costola di Adamo; Eva è quindi per sua natura non alla pari di Adamo, è colei che si prende la colpa per aver fatto sbagliare Adamo, colei che commette peccati; è sbagliata, colpevole ed inferiore e per questo va punita dal creatore.

Da Eva ed Adamo derivano tutta la visione della donna e dell’uomo che poi si è protratta nei secoli: da una parte c’è la donna, inferiore, tentatrice, colpevole e che deve solo fare figli soffrendo e stando pure zitta perché ha commesso ed ha fatto commettere all’uomo, il peccato originale. Dall’altra c’è l’uomo, superiore per natura, ma imbecille al contempo perché si lascia convincere a sbagliare dalla donna. In più c’è anche questo Dio, che ci hanno descritto come buono, clemente, misericordioso, che però punisce e castiga le sue creature solo perché gli disubbidiscono rubando una mela 🤔. Strana questa genesi.

Ci meravigliamo quindi se ci sono uomini ( non tutti per fortuna) che hanno nella testa lo stereotipo della donna Eva e si comportano quindi di conseguenza con la compagna? Ci meravigliamo quindi se ci sono donne (non tutte per fortuna) che hanno nella testa lo stereotipo dell’uomo Adamo e si comportano di conseguenza con il compagno? Ci meravigliamo quindi se per secoli e secoli milioni di donne sono state bruciate vive?

Pensate quanto la visione delle donne e degli uomini sarebbe diversa, se ci avessero raccontato che la prima donna esistita sulla Terra è stata creata contemporaneamente all’uomo, con gli stessi materiali (non dopo di lui, non per sua noia e soprattutto non da una sua costola), quindi di fatto uguale a lui e con gli stessi diritti. E che l’uomo non è un essere umano stupido che deve difendersi dalla pericolosità tentatrice della donna.

Che meraviglia questa genesi quando comprende anche Lilith.

L’autrice e l’autore si prendono il meraviglioso incarico di farci conoscere questa parte ribelle presente in tutti noi, uomini e donne, ci aiutano a prenderne atto e a tirarla fuori.

Lilith rappresenta la parte oscura del nostro essere, le ombre che possediamo e che fanno parte di noi stessi; ad alcune/i questa parte oscura fa paura perché è viene vista come sbagliata, pericolosa; ma nella realtà non è così, fa parte di noi, come può essere sbagliata o pericolosa?

Diventa pericolosa se non la accettiamo, se non ne prendiamo coscienza, allora sì che questa parte oscura sfocerà in un altro modo, poco piacevole per tutti.

Lo scopo di questo libro è far conoscere Lilith, per arrivare a conoscere la bellezza che deriva dall’unione magica e sacra che c’è tra gli opposti, uomo e donna. Unione non di sottomissione o di inferiorità, ma alla pari. Opposti, ma in grado di sostenersi. Perché il rapporto di coppia è questo: “è l’integrazione di ciò che non conosciamo di noi e che l’altro/a ci mostra. Nell’accettare quello che apparentemente non ci appartiene, si introietta il nostro opposto, quindi a quanto non sopportiamo di noi stessi, con cui l’altro/a ci mette in contatto.”

Nel corso del libro vengono descritti gli aspetti psicologici di ogni personalità in base al tema natale che ognuno possiede. Viene descritta la ciclicità della donna e come questa può essere contenuta e protetta anche dall’uomo oltre che dalla donna stessa.

È un libro ricco e completo che arricchisce e completa anche chi lo legge.

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