
“Avalon sarà sempre accessibile, nei secoli dei secoli, a chi saprà trovare la strada.”
Questa è una delle prime battute della seconda parte di questo meraviglioso romanzo, scritto nel 1983 e diventato in poco tempo un bestseller mondiale.
Della prima parte trovate nota nel link di seguito: https://tutteledonne.blog/2020/07/02/le-nebbie-di-avalon-marion-zimmer-bradley-parte-prima/
In questa seconda parte, continua il racconto della storia Arturiana, raccontata sempre dalla meravigliosa Morgana; continua anche il racconto della discesa, lenta, dell’isola sacra di Avalon, del culto della Dea e della visione della Donna come essere potente, indipendente e sacro.
Si racconta di come il cristianesimo e i preti, abbiano fatto in modo di far credere, spesso con la violenza psicologica e con l’utilizzo della paura, che il loro Dio fosse più grande degli altri Dei o Dee. Si racconta di come, i preti stessi, abbiano riservato al Dio Onnipotente, la capacità di elargire doni di visione e profezia, quando questi doni, in fondo, sono accessibili ad ogni persona esistente.
Nel romanzo continua anche la storia d’amore tra Ginevra e Lancillotto, tra Ginevra ed Artù e tra Artù e Lancillotto.
Ed è proprio grazie al personaggio di Ginevra, che l’autrice riesce a farci vedere un progressivo e continuo cambio di visione e prospettiva riguardo la visione che la donna Cristiana ha di sé stessa. All’inizio del secondo romanzo, Ginevra nutre talvolta dei dubbi sulla religione Cristiana e su quel Dio che viene descritto come buono ed onnipotente, ma in grado di punire severamente uno sbaglio. Tanto è vero che si abbandona all’amore che prova per Lancillotto, senza sensi di colpa. Con il passare del tempo inizia a considerarsi colpevole e tentatrice, a darsi la colpa per una violenza subita da un uomo, reduce dalla storia di Adamo ed Eva, dove la donna è causa del male che vivrà, non solo Adamo, ma l’intera umanità.
In tutto ciò, Morgana continua la sua vita nel culto della Dea, portando avanti i suoi ideali di saggezza, ricordando spesso che, aldilà del nome che viene dato ad un Dio, questo è sempre un essere buono, ed il vero peccato è credere che un Dio possa punire le creature che lui stesso ha creato.
Trascorre momenti bui, dove si rende conto, suo malgrado, che per capire e comprendere, da sacerdodessa, le leggi dei Cristiani e di come questi vogliono governare il mondo con una tirannia, controllando la mente, il cuore e l’anima di tutti, deve provarla innanzitutto sulla sua pelle.
Ed Avalon nel frattempo si allontana sempre di più, si disperde sempre di più tra le nebbie …
Ma, lascia ancora uno spiraglio: Morgana.
Morgana, che vive da sacerdotessa nel mondo cristiano, spesso affranta e sofferente per l’allontanamento di e da Avalon, si accorge, dell’immenso ed ineguagliabile potere della ciclicità della vita, e comprende, finalmente, che È nel seme che risiedono la vita e il futuro … e che forse lei è proprio il seme che Avalon ha piantato nel mondo cristiano, per fare in modo che la Dea, nonostante vivrà nell’ombra per tantissimo tempo, mai venga dimenticata.
“È ad Avalon, ma è anche qui. È ovunque. E chi ha bisogno di un segno nel mondo lo vedrà sempre.”
Da leggere tutto d’un fiato ❤