
“Dal suo corpo sacro ella crea o distrugge, così come vuole la Natura. Nel suo corpo magico, erotico (cioè vivo), la donna sanguina, fa crescere la vita, accoglie chi ancora non è nato, partorisce, alleva e nutre i suoi piccoli. Fa l’amore, crea energia, crea vita: tutto nel suo corpo. La Donna, attraverso la funzione di condividere il cibo, ha inventato il linguaggio e la comunicazione, gli utensili, la ceramica e l’arte.”
Continuiamo con il percorso di risveglio insieme a Vicki Noble ed il suo “Il risveglio della Dea”.
Dopo aver parlato del primo capitolo, incentrato sul ciclo mestruale e la sua innata importanza e sacralità, Vivki Noble pone l’attenzione su un altro aspetto importantissimo ed altrettanto sacro di noi, ovvero il nostro corpo. Sembrerebbe scontato considerarlo importante, ma nella realtà, soprattutto occidentale non è sempre così.
Fa inizialmente una panoramica archeologica interessante su come in realtà, le società che noi oggi consideriamo primitive (ovvero barbare, incapaci di emettere suoni articolati, rozzi, ecc.), fossero, a differenza di noi, intelligenti ed innovativi e che conducessero a tutti gli effetti una buona vita. “Il solo fatto che per millenni sembrano essere vissuti in gruppo senza farsi la guerra dovrebbe bastare a farci mettere in discussione la nostra civiltà.” Erano totalmente collegati alla Natura ed al loro istinto, sapevano orientarsi nei boschi e in grado di alimentarsi, curarsi ed orientarsi attraverso piante ed animali. Tutte cose che noi abbiamo perso e che non possediamo più. Questo perchè noi, a differenza delle società che noi consideriamo primitive, ma che primitive non erano, non abbiamo un collegamento intimo e diretto con il nostro istinto ed ancora di più con il nostro corpo.
“Lo strumento più essenziale e fondamentale per la magia è il corpo. Attraverso il corpo ogni cosa sentita, vista o sperimentata in altri piani può essere trasportata nel mondo fisico e concreto.”
Vicki Noble ci ricorda che il nostro corpo è il solo veicolo che possediamo in grado canalizzare forze ed energia tali da poterci far fare qualsiasi cosa siamo in grado di immaginare. Siamo state/i in qualche modo sviate/i dalla religione giudaico-cristiana che considera il corpo umano mondano e banale, considera l’istinto negativo e di conseguenza ci hanno detto di non ascoltare entrambi, corpo ed istinto.
Parlando più nello specifico delle Donne, Vicki Noble ci invita a superare le dipendenze che negli anni ci siamo create e a liberarci dell’inconscio senso di inferiorità che possediamo nei confronti degli uomini. Ci invita a sviluppare un fondamento spirituale ed un legame con l’universo e a considerare i problemi fisici che talvolta sopraggiungono come il solo risultato ovvio del nostro vivere sbagliato.
Il lavoro principale che sia donne che uomini dovrebbero fare è curare il proprio istinto ed il proprio intuito. “Gli istinti sono la nostra parte animale, che attraverso il corpo può reagire al pericolo o alla salute. L’intuito è un modo di pensare e di conoscere che racchiude il pensiero e l’intelletto ordinari in una sfera più ampia e globale. Anche l’intuito è basato sul corpo e può manifestarsi attraverso una sensazione fisica, attraverso un sogno, o semplicemente come un pensiero compiuto che attraversa la mente sotto forma di informazione, di avvertimento o altro.”
Il problema alla base è che sia intuito che istinto sono stati soppressi e camuffati da condizionamenti; ovvero, ad oggi le dipendenze sono considerate intuito e gli viene quindi attribuita una connotazione negativa, ma sono a tutti gli effetti due cose diversissime tra loro. In particolare, l’intuito femminile è quello più denigrato e considerato inferiore rispetto alla ragione.
“Il corpo sa che cosa fare. Se è lasciato alle proprie risorse il corpo è miracolosamente e amorevolmente esatto nel determinare ciò di cui ha bisogno e come ottenerlo. Il corpo possiede lo stesso istinto degli animali che sanno quale pianta selvatica mangiare come medicina, quando digiunare e dove sdraiarsi per la migliore cura di energia.” Ci hanno fatto credere di non essere in grado di partorire da sole i nostri figli, di non poter guarire da soli/e, e siamo sempre in qualche modo costretti/e a rimandare a qualcuno di più esperto di noi. Siamo continuamente sottoposte/i a pubblicità che non danno il giusto valore alla nostra vita con la conseguenza che viviamo in condizioni sempre peggiori e con un sempre maggiore numero di malattie.
Riconnettiamoci piano piano a questo strumento potentissimo che abbiamo, ovvero il nostro corpo, e ridiamogli la sacralità e l’importanza che merita, migliorando in modo consistente la nostra esistenza.