Il mistero delle Amazzoni. Hannah Lynn.

Copertina de Il mistero delle Amazzoni. Hannah Lynn. Newton Compton Editori.

Inossidabili, come le loro lance, come la forza delle loro frecce.

Le Amazzoni, le donne guerriere che vivono indisturbate nei nostri racconti, sono, ancora oggi, vive e vegete, in ognuna di noi.

Il libro è bello, un romanzo stupendo ed avvincente. Pieno di amore e rispetto per la donna e per l’uomo degno di equipararla.

“Gli uomini si allontanarono da lei. Alcuni si lanciarono sulla sabbia e scapparono via come granchi, strisciando sulle mani e sulle ginocchia per evitare la sua lama.”

È tanta la dignità che trasuda dal libro, tanta quanto la bellezza delle parole usate e la semplicità delle descrizioni vere ed impetuose delle gesta compiute da queste donne.

Essere donna è un cosi grande privilegio, una così grande ricchezza da onorare in ogni istante.

“Obbedendo agli ordini delle donne senza domande o esitazioni, si raggupparono e si riorganizzarono secondo le loro indicazioni, invertendo le sorti di quella battaglia.”

Una storia che va assaporata, letta e riletta. Una storia che va insegnata a scuola sin dall’infanzia. Poiché una tale forza va risvegliata, onorata, celebrata e riportata sulla Terra. Una fierezza che brilla di orgoglio e naturalezza.

Le amazzoni vivono in noi ed è nostro compito riportarle alla luce, farle rivivere con gratitudine e rispetto, perché sono parte del nostro essere, siamo, noi stesse, le amazzoni.

Non eri tu a non essere all’altezza. Tu eri fin troppo per lui. Sotto ogni aspetto. Troppo forte. Troppo potente. Troppo intelligente. Troppo compassionevole. Troppo coraggiosa. Troppo amorevole. Ha cercato di strapparti queste tue meravigliose qualità e di constringerti ad abbassarti al suo livello, ma non ci è riuscito. Non ti ha sostituita perché tu eri inadeguata, mia cara sorella, credimi. Ti ha sostituita perché sapeva che eri più di quanto lui sarebbe mai potuto diventare.”

Facciamo in modo che letteratura come questa diventi la normalità e non l’eccezione. Facciamo in modo che la visione femminile sia studiata con orgoglio e non biasimata. Facciamo in modo che il patriarcato finisca, una volta per tutte.

Da leggere.

IL NODO

Ci si domanda spesso quale sia il ruolo di una madre e di una insegnante nella vita di un essere umano.

Se nel primo caso la connessione, tra lei e la prole, è indiscussa ed inesorabile, è abbastanza opportuno accogliere anche l’idea che la scuola, e ancor di più l’insegnante di riferimento, sia di notevole rilievo nella quotidianità e nella vita che giorno dopo giorno diventa quello che siamo soliti definire “futuro”.

Il Nodo, spettacolo teatrale intenso, drammatico ed appassionante, è carico della responsabilità che l’intera società possiede nei confronti delle vite dei bambini e delle bambine prima, degli e delle adolescenti poi, che, consapevolmente o meno, sceglie di mettere al mondo.

Le protagoniste di questa opera meravigliosa sono le attrici Ambra Angiolini e Arianna Scommegna, entrambe piene di talenti ed energia tangibili.

L’intero dramma si svolge in un’aula di scuola, dove il pavimento assume la forma di una collina, con il punto più alto al centro e intorno al quale le due protagoniste ruotano, si parlano e danno voce ad una cosa che le lega e che fino ad allora non sapevano di avere in comune: il senso di colpa.

Si può piangere, disperarsi, recriminare, cercare la verità rispetto ad un avvenimento catastrofico ed irreparabile che colpisce una persona a noi molto cara, come un figlio o un alunno ancora minorenne, ma si può, e questo è il vero quesito, costruire una società che sia all’altezza di esseri umani “forti e consapevoli” come i bambini e le bambine?

Le protagoniste non danno una risposta, non la palesano quantomeno, ma lasciano negli spettatori e nelle spettatrici la certezza che forse si può lavorare meglio affinché il nostro mondo sia capace di accompagnare nella crescita i nostri figli e figlie, che donano a noi la loro più smisurata fiducia.

Non a caso nell’opera è presente un lavoro “fatto in classe” che rappresenta il Nodo Gordiano, elemento simbolico importantissimo ed anche di altissimo spessore culturale che rende assolutamente visibile la difficoltà che le due donne stanno vivendo.

Sciogliere il nodo gordiano è pressoché impossibile senza un atto di forza, uno sforzo.

Lo sforzo che l’intera popolazione adulta mondiale è chiamata a compiere, giorno dopo giorno, nel migliorarsi, nel prendersi cura di altre persone, nell’inchinarsi difronte ai bambini ed alle bambine che non sono, come giustamente dice il personaggio di Ambra Angiolini, delle persone da proteggere, ma sono esse stesse la vita, l’arte, la poesia che straborda e che la società tenta in tutti i modi, soprattutto attraverso la scuola, di “inscatolare”.

Uno spettacolo da vedere!!

MADREPACE, una Via alla Dea attraverso il Mito, l’Arte e i Tarocchi. Vicki Noble

Madrepace. Una via alla dea attraverso il mito, l'arte e i tarocchi -  Noble, Vicki - Libr - Amazon.it
Copertina di “Madrepace”. Vicki Noble, Psiche2. Novembre 2009.

La passione per la spiritualità e per lo sciamanismo, mi ha portata, nel corso del tempo, a conoscere Vicki Noble ed i suoi Tarocchi meravigliosi di Madrepace.

Vicki Noble è una Donna straordinaria, nata negli Stati Uniti nel 1947. Durante tutta la Sua vita ha sempre sperimentato e messo in pratica la spiritualità femminile e lo sciamanesimo della Dea. A circa 30 anni di vita ha avuto una crisi di guarigione sciamanica, che l’ha portata alla creazione dei tarocchi di Madrepace. Ha scritto libri stupendi, come Il risveglio della Dea, La Dea doppia, Shakti Women, Down is up for Aaron Eagle. Ha condotto Pellegrinaggi di Donne in luoghi sacri dedicati alla Dea in Perù, Irlanda, Bali, Malta, Grecia, Egitto. Ha due figlie, Robyn e Brooke e un figlio, Aaron Eagle. Ha fatto e fa sedute di guarigione. Ha inoltre lavorato per moltissimi anni con l’archeologa Marija Gimbutas. È stata insegnante universitaria sullo sciamanesimo femminile e sulle arti curative. Ha lavorato anche in Russia con l’archeologa Jeannine Davis-Kimbale. Tutte queste informazioni su Vicki Noble, e molte altre, si possono trovare direttamente sul suo sito, molto bello e spirituale, dove di sé dice una frase molto bella che ammiro molto: “voglio sapere cosa significa essere una donna, essere un uomo, in un mondo che dà valore a entrambi.”

I tarocchi di Madrepace sono nati durante la fine degli anni settanta, nel periodo più caldo del femminismo americano. Vicki Noble ha creato queste carte insieme alla sua amica e compagna Karen Vogel.

Erano entrambe poco esperte nel disegno, ma in un anno di forte ispirazione creativa, hanno disegnato di proprio pugno 78 tarocchi, dove sono contenute immagini multiculturali e multirazziali: Non avendo mai disegnato prima di allora. eravamo entrambe stupite e incredule davanti a ciò che si andava sviluppando sotto ai nostri occhi. E’ stata la cosa più divertente che abbia mai fatto, stavo seduta ogni giorno davanti ad un foglio di carta bianco e, partendo da niente di più che un’idea, creavo un’immagine dopo l’altra.

Le carte di Madrepace sono una bella alternativa ai Tarocchi tradizionali che, per certi versi, sono troppo negativi, patriarcali, aggressivi.

Sono pezzi unici e bellissimi, dove la cultura dei tarocchi è descritta e vista attraverso gli occhi della Dea, dello spirito femminile.

Vicki Noble dà vita a queste carte e al libro che le racconta, poiché sente quanto sia forte il bisogno di ritornare alla saggezza della Terra, degli animali, della nostra natura più profonda.

Ci regala un viaggio di scoperta di noi stesse/i, dei nostri bisogni ancestrali e genuini che portano piano piano l’essere umano a riconnettersi con il tutto, perché è dal tutto che egli proviene.

Consigliati sia il libro che le carte.

Rachel Carson, scienziata e scrittrice.

Primavera silenziosa, la storia di Rachel Carson | Farmaceutica Younger

“Capire la biologia significa capire che tutte le forme di vita sono legate alla terra da cui provengono.”

Nata a Springdale, in Pennsylvania, il 27 maggio 1907, è stata una donna meravigliosa che attraverso il suo lavoro ed il suo libro meraviglioso Primavera silenziosa riuscì a cambiare le sorti sull’uso del Ddt e dei fitofarmaci in generale.

Studiò inglese all’Università femminile della Pennsylvania, successivamente studiò biologia e conseguì nel 1935 una laurea specialistica in zoologia.

Nel 1935 cominciò a lavorare per l’Ufficio tutela pesca degli Stati Uniti.

Il suo interesse riguardava principalmente i pesticidi e gli effetti dannosi che questi avevano sull’ambiente e sugli organismi viventi. In particolare il Ddt (dicloro-difenil-tricloroetano), portò Rachel Carson a scrivere il suo libro più famoso Primavera silenziosa, che venne pubblicato nel 1962.

In Primavera silenziosa viene spiegato nel dettaglio come l’uso sconsiderato di prodotti chimici in agricoltura ed industria inquini i corsi d’acqua e il terreno, ma soprattutto in che modo danneggi le popolazioni animali e causi gravi rischi per la salute.

In particolare le sue ricerche scientifiche mettevano luce su come le sostanze chimiche artificiali percorressero la catena alimentare , accumulandosi negli organismi e su come alcuni insetti con il tempo sarebbero divenuti resistenti ad alcuni pesticidi.

Gli innumerevoli scritti che Rachel Carson fece sul danno che i pesticidi apportano, fecero in modo di svegliare l’opinione pubblica sul tema ambientale, portando poi il Ddt ad essere messo fuori uso negli Stati Uniti.

Questa donna meravigliosa morì nel 1964.

“Il più allarmante di tutti gli attacchi umani all’ambiente è la contaminazione di aria, terreno, fiumi e mari con materiali pericolosi e perfino letali.”

Fonte: La scienza anno per anno, Gribaudo Editore.

GIRLZ vs BOYZ, Eliselle.

Copertina di GILRZ vs BOYZ, Eliselle, Enaudi Ragazzi di OGGI, 2020.

Stella, non fare tanto la grossa perché quando poi cadi, ti fai più male.

Per alcune donne, la conoscenza del patriarcato, si consuma inizialmente, sempre, nella propria famiglia di origine.

Sono ancora troppo poche quelle case in cui, la tanto agognata parità è un assioma da non dover nemmeno specificare.

In tutte le altre si guarda la realtà attraverso il filtro del potere maschile, quel potere che utilizza quotidianamente un linguaggio minatorio e di superiorità nei confronti delle donne, come fosse normalità; quel potere che ormai, ha l’odore stantio di vecchio e che, diciamocela tutta, ha stancato anche una buona fetta di uomini.

Ciononostante è ancora necessario combatterlo, questo patriarcato, perché, benché in evidente declino, cerca ancora di rimanere in piedi, utilizzando argomentazioni e gesta grottesche, ma che fanno, talvolta, ancora molto male a chi le subisce.

E allora, ecco che, romanzi come questo, sono una piccola finestra verso quel mondo in decadenza, che con tutta la sua violenza, non molla la presa; questo romanzo è un esempio di come, spesso, le giovani donne, si trovino a fare i conti con una realtà discriminatoria, proprio dentro le mura di casa propria, quasi sempre, venduta, invece, come banale normalità da accettare.

Ma partiamo con ordine e parliamo un po’ dell’autrice, Elisa Guidelli.

E’ stato bello venir a conoscenza di questa personalità “eclettica”: donna piena di interessi, scrittrice, organizzatrice di eventi, protagonista di un sito molto carino http://www.eliselle.com/index.html, ma non solo, protagonista della propria vita.

Elisa Guidelli, in arte Eliselle.

E’ una donna giovane, ma che ha alle spalle tantissime pubblicazioni, studi ed esperienze che potete approfondire nella sua corposa biografia http://www.eliselle.com/about.html.

Ciò che a me interessa far trasparire di questa autrice, è la sua forza, che lei stessa ha deciso di far uscire attraverso la protagonista adolescente, Stella, del suo romanzo, GIRLZ vs BOYZ: romanzo molto bello nel quale ho colto degli elementi simbolici molto significativi.

La cosa che mi preme dire sul romanzo, invece, è che c’è stata, durante il corso della storia, una presa di coscienza della propria autonomia da parte della protagonista, un cambiamento di visione, che è sempre possibile rendere reale, il quale, le giovani donne, nate in un contesto patriarcale, hanno il diritto ed il dovere di conoscere.

Frammento di Quarta di copertina di GIRLZ vs BOYZ, Eliselle, Einaudi Ragazzi di OGGI, 2020.

Si evince che la scrittura nel romanzo è matura e resa idonea, anche dal font, ad un pubblico non adulto. Testo scorrevole ed armonioso, non presenta refusi.

Il romanzo è suddiviso in capitoli, trentasei per l’esattezza ed è di 230 pagine, circa.

La copertina è assolutamente lineare al romanzo, quel romanzo la cui protagonista è capace di conoscere, combattere, neutralizzare il potere maschile che la circonda e cambiare il suo posto nello spaccato di società in cui vive.

Tanto è vero che Stella, la protagonista, passa da occupare, all’inizio del romanzo, un posto alla base di una società piramidale, dove l’ombra, e non solo, del potere maschile, la comanda, sbeffeggia e decide per lei, ad occupare il posto di una società circolare, equa, alla pari, dove ogni membro occupa la stessa posizione fisica e sociale.

Stella neutralizza a tal punto il potere maschile incombente, che una volta integrata nella società circolare, riesce ad uscirne, per poi rientrarne, con naturalezza e disinvoltura, consapevole del fatto, che nessuno potrà toglierle il potere che con fatica ha conosciuto: quello di decidere per sé stessa.

Aletta anteriore con Trama di GIRLZ vs BOYZ, Eliselle, Einaudi Ragazzi di OGGI, 2020.

Consigliato!!!

MUNAY. Pratiche Sciamaniche PER LE FUTURE GENERAZIONI. Ixchel Ruz.

Copertina di MUNAY, Pratiche Sciamaniche PER LE FUTURE GENERAZIONI. Ixchel Ruz. I Edizione Anima, Marzo 2020

Terra il mio corpo, Acqua il mio sangue, Aria il respiro, Fuoco il mio spirito.

E’ un bel viaggio, quello che ci aspetta, leggendo questo libro prezioso. Un viaggio verso il ricongiungimento alla Matrice, a Madre Terra ed a noi stesse/i in fondo; perché, di fatto, la scoperta del nostro legame con la Madre, porta inevitabilmente, alla scoperta delle nostre origini in termini di evoluzione e cammino nei meandri dell’universo immenso che è, sia dentro, che, intorno a noi.

Ixchel Ruz è una donna meravigliosa, che ho avuto modo di ascoltare in diversi interventi in rete, la quale discende da una cultura dove era possibile percepire il senso profondo di appartenenza alla Terra ed al Cosmo Vivente. E’ nata e cresciuta in Messico, ha vissuto la sua infanzia in una comunità chiamata Huehuecoyotl, a Tepoztlan, nello stato di Morelos.

Aldilà del luogo fisico, questa giovane Donna, ha avuto l’immenso privilegio di crescere in una ampia comunità, dove era normale sentirsi un’unica famiglia, in cui non c’era distinzione fra il regno umano, animale, vegetale e minerale. Ora vive in Italia, è praticante di sciamanesimo, camminante della via Maya-Tolteca, conduce capanne di purificazione. E’ laureata in Scienze Umane dell’Ambiente, è formata in danza terapia, è Counselor in Ecobiopsicologia e studiosa di Astrologia Evolutiva. E’ insegnate in una in una scuola ad indirizzo steineriano ed è la figlia di Alessandra Comneno.

Ixchel scrive questo libro con la voglia di raccontare le esperienze vissute a contatto con la tradizione sciamanica e, ci fa conoscere, Munay.

Quando per la prima volta ho preso in mano questo libro ed ho visto la copertina, subito, in me, si è riaccesa la fiamma, un po’ assopita, dell’importanza delle origini, della discendenza, del lignaggio femminile.

Vengo da un percorso, che dura da anni ormai, fatto di sciamanesimo e culto delle antenate, ma mai, e dico mai, mi era stata così evidente la necessità di abbandonarmi a ciò che sono stata ed a ciò da cui provengo.

Ho rivissuto la bellezza e la completezza di essere un seme, piantato con amore anni addietro; ho riabbracciato l’unicità ed il calore delle origini, ed ho razionalizzato, finalmente, che la mia forza aumenta, se mi ricollego, attraverso il mio lignaggio femminile, alla Madre di tutte le creature, Madre Terra.

Ed io, in questo splendido percorso, non posso bai passare mia madre, mia nonna, la mia bisnonna, per riconnettermi alla Madre, devo fare un viaggio a ritroso e ridiventare il seme che loro, con cura, negli anni, hanno custodito, protetto, piantato e portato, infine, alla vita.

Dopo essermi soffermata a lungo sulla copertina, che di per sé aveva già fatto tanto per la sottoscritta, ho iniziato a leggere le pagine incantevoli e magiche di questo libro e scopro che Munay significa Amore con Volontà.

E già, Amore, ciò da cui nasce il Creato, il magico Creato che al suo interno racchiude libertà, scoperta, saggezza, creatività, avventura;

racchiude la Vita, nel senso più profondo del termine, quelle frequenze così alte da poter permettere ad ogni persona di poter vivere il proprio sogno anche nello stato di coscienza.

E’ davvero un bel libro questo, fatto di storie di fanciullezza, quella fase della vita in cui ognuna/o di noi è in grado, poichè quasi del tutto priva/o di sovrastrutture, di essere connesse al sogno ed alla magia che ci appartengono. Durante la fanciullezza sappiamo ricongiungerci a nostra madre con molta facilità, e così facendo abbiamo accesso ad un flusso energetico che ci riconduce alle origini e, quindi, al senso vero della vita che stiamo costruendo.

Le storie racchiuse in questo libro hanno il potere e perché no, la magia, di ricondurci sulla strada che abbiamo scelto di percorrere, prima ancora che iniziassimo a percorrerla.

Consigliato!!

Le nebbie di Avalon. Marion Zimmer Bradley. Parte Seconda🌀

“Avalon sarà sempre accessibile, nei secoli dei secoli, a chi saprà trovare la strada.”

Questa è una delle prime battute della seconda parte di questo meraviglioso romanzo, scritto nel 1983 e diventato in poco tempo un bestseller mondiale.

Della prima parte trovate nota nel link di seguito: https://tutteledonne.blog/2020/07/02/le-nebbie-di-avalon-marion-zimmer-bradley-parte-prima/

In questa seconda parte, continua il racconto della storia Arturiana, raccontata sempre dalla meravigliosa Morgana; continua anche il racconto della discesa, lenta, dell’isola sacra di Avalon, del culto della Dea e della visione della Donna come essere potente, indipendente e sacro.

Si racconta di come il cristianesimo e i preti, abbiano fatto in modo di far credere, spesso con la violenza psicologica e con l’utilizzo della paura, che il loro Dio fosse più grande degli altri Dei o Dee. Si racconta di come, i preti stessi, abbiano riservato al Dio Onnipotente, la capacità di elargire doni di visione e profezia, quando questi doni, in fondo, sono accessibili ad ogni persona esistente.

Nel romanzo continua anche la storia d’amore tra Ginevra e Lancillotto, tra Ginevra ed Artù e tra Artù e Lancillotto.

Ed è proprio grazie al personaggio di Ginevra, che l’autrice riesce a farci vedere un progressivo e continuo cambio di visione e prospettiva riguardo la visione che la donna Cristiana ha di sé stessa. All’inizio del secondo romanzo, Ginevra nutre talvolta dei dubbi sulla religione Cristiana e su quel Dio che viene descritto come buono ed onnipotente, ma in grado di punire severamente uno sbaglio. Tanto è vero che si abbandona all’amore che prova per Lancillotto, senza sensi di colpa. Con il passare del tempo inizia a considerarsi colpevole e tentatrice, a darsi la colpa per una violenza subita da un uomo, reduce dalla storia di Adamo ed Eva, dove la donna è causa del male che vivrà, non solo Adamo, ma l’intera umanità.

In tutto ciò, Morgana continua la sua vita nel culto della Dea, portando avanti i suoi ideali di saggezza, ricordando spesso che, aldilà del nome che viene dato ad un Dio, questo è sempre un essere buono, ed il vero peccato è credere che un Dio possa punire le creature che lui stesso ha creato.

Trascorre momenti bui, dove si rende conto, suo malgrado, che per capire e comprendere, da sacerdodessa, le leggi dei Cristiani e di come questi vogliono governare il mondo con una tirannia, controllando la mente, il cuore e l’anima di tutti, deve provarla innanzitutto sulla sua pelle.

Ed Avalon nel frattempo si allontana sempre di più, si disperde sempre di più tra le nebbie …

Ma, lascia ancora uno spiraglio: Morgana.

Morgana, che vive da sacerdotessa nel mondo cristiano, spesso affranta e sofferente per l’allontanamento di e da Avalon, si accorge, dell’immenso ed ineguagliabile potere della ciclicità della vita, e comprende, finalmente, che È nel seme che risiedono la vita e il futuro … e che forse lei è proprio il seme che Avalon ha piantato nel mondo cristiano, per fare in modo che la Dea, nonostante vivrà nell’ombra per tantissimo tempo, mai venga dimenticata.

È ad Avalon, ma è anche qui. È ovunque. E chi ha bisogno di un segno nel mondo lo vedrà sempre.”

Da leggere tutto d’un fiato ❤

Il settimo Chakra, aprirsi ai misteri del cielo.

Copertina de “Il libro dei chakra. Il sistema dei chakra e la psicologia”, Anodea Judith.

Parliamo oggi del settimo ed ultimo Chakra, prendendo sempre spunto dal meraviglioso libro di Anodea Judith, “Il libro dei chakra”.

Il nome del settimo chakra è Sahasrara (mille), come elemento ha il pensiero, come colore il violetto, si trova nella corteccia celebrale, come scopo ha la comprensione e come caratteristiche: la trascendenza, l’immanenza, l’unione, la visione.

Si sviluppa dall’inizio dell’età adulta e come compito evolutivo ha l’assimilazione della conoscenza e lo sviluppo della saggezza.

Quando abbiamo un settimo chakra equilibrato abbiamo capacità di percepire, analizzare e assimilare informazioni. Siamo intelligenti, riflessive/i e consapevoli. Possediamo apertura mentale, siamo in grado di metterci in discussione e possediamo un ampia capacità di comprensione.

Se nella nostra vita abbiamo subito traumi e violenze come per esempio una informazione negata, una educazione che spenga la curiosità, una imposizione religiosa, una inclinazione delle nostre convinzioni, il non diritto a pensare autonomamente, bugie, disinformazione, ecco che possono crearsi carenze o eccessi relativi.

Un settimo chakra carente porta la persona ad avere cinismo spirituale, difficoltà di apprendimento, rigido sistema di pensiero, apatia; porta inoltre ad essere materialista, avara e a voler avere il dominio sulle altre persone.

Un eccesso, invece, porta ad avere una ossessione spirituale, confusione, dissociazione dal corpo.

Anodea Judith, come per gli altri chakra, anche al settimo dedica un capitolo profondo e corposo, dove affronta in modo approfondito sia carenze che eccessi. Dedica una lunga parte su come possiamo eventualmente guarirlo, qualora ci accorgessimo che non è in equilibrio.

Tra i vari metodi che propone, c’è la meditazione, “una tecnica che energizza, calma e chiarifica la mente.” La meditazione ci permette di trascendere i pensieri che affollano la nostra mente, regalandoci pace, ordine e chiarezza.

Fa una panoramica anche sulle varie tecniche di meditazione, in modo da farci scegliere quella che preferiamo in base al nostro carattere e alle necessità che di volta in volta si possono presentare.

Dedica anche un paragrafo al distacco per aiutarci a diminuire l’attaccamento:

Chiudete gli occhi e immergetevi nel vostro corpo. Pensate all’oggetto del vostro attaccamento e al dolore che provate nel perderlo. Sprofondate in quella sofferenza, nella tristezza, in qualunque emozione affiora … scrivete poi esattamente a cosa siete attaccati e i molti livelli di attaccamento che possono presentarsi. Per esempio, se siete attaccati ad una persona, scrivete non solo il nome della persona, ma anche le qualità che per voi sono importanti. Scrivete gli aspetti della relazione a cui siete attaccati, le cose che vi sembra particolarmente difficile lasciare. Poi scrivete gli aspetti di voi stessi che traggono beneficio da queste qualità che voi pensate potreste perdere. Se siete attaccati da un’opportunità di lavoro, scrivete le cose che vi aspettate di ottenere da questo lavoro … poi con gli occhi della mente, muovete questa persona, oggetto o evento, lontano da voi, operando una chiara separazione. Rongraziatelo per la lezione che vi ha insegnato. Mentre si allontana, immaginate di sbloccare correnti di energia, come quando si toglie l’amo da un pesce che state ributtando in acqua. Danzate all’interno di queste correnti, riportando l’energia nel vostro campo immediato. Poi, evocate l’immagine delle cose a cui dovete dare energia … imbevete le vostre cellule di un sentimento di benessere e, da que

È anche il settimo un capitolo i interessante ed istruttivo, degno del libro che lo comprende.

Consigliato, consigliato, consigliato …

La misura imperfetta del tempo. Monica Coppola.

Copertina de La misura imperfetta del tempo. Monina Coppola. LasVegasEdizioni

Tutto invecchia, tranne la verità.

Storia di tre donne, delle tre donne di una stessa famiglia, legate dal lignaggio femminile: Zita, Lara e Mia. Tutte e tre vivono (in modo diverso e personale), sin dall’inizio del libro, una immensa sofferenza, vissuta anni prima e che è stata causa di un allontanamento che durerà tanto tempo.

Questo libro racchiude una bella storia, contemporanea e scritta bene, vissuta tra Torino e Milano.

Parla di una famiglia, che affronta un dolore, un distacco improvviso, che, come tutti gli imprevisti improvvisi, è stato causa di sofferenza, rabbia e lontananza.

L’autrice, scrittrice di professione, racconta quanto sia difficile convivere con il “non detto”, quanto pesi non dire la verità.

Ci lascia scoprire, leggendo, quanto sia difficile affrontare il macigno di un passato doloroso, ma quanto sia anche liberatorio, alla fine, scrollarsi di dosso un dolore lontano, che con il tempo ha lasciato, come è giusto che sia, spazio alla vita.

Le tre protagoniste, Zita (mamma di Lara), Lara (mamma di Mia) e Mia, sono tre donne determinate, ma fragili, ognuna di loro con una vocazione precisa e con una gran voglia di lottare, inizialmente, per affermare la propria indipendenza dai legami affettivi. Tutte e tre forti di un controllo che riescono ad avere sui propri sentimenti, faranno però i conti con il passato che le ha divise, con la verità, ma soprattutto con l’amore che le lega indissolubilmente.

Si renderanno conto che anche il dolore più grande esistente, come quello provato per la morte di una persona amata, in realtà lascia, all’orizzonte, uno spiraglio di luce. E, se ci si riconnette sulle frequenze dell’amore, ci si accorge che neanche la morte riesce a spezzare la vita, perché questa, la vita, fiorisce libera e determinata sempre, dando spazio incontaminato ai suoi meravigliosi frutti.

Consigliato!!!

Iniziata, le memorie di una strega contemporanea. Amanda Yates Garcia.

Copertina de Iniziata, Le memorie di una strega contemporanea. Amanda Yates Garcia. VenexiaEditrice_Civette di Venexia

Questo è un bel libro, una testimonianza forte e coraggiosa di una donna americana, che come professione ha scelto di fare la guaritrice e la medium. È una strega giovanissima e molto attiva, tanto da essere chiamata “L’oracolo di Los Angeles “.

Iniziata ripercorre la storia dell’autrice e protagonista del libro, da quando era bambina fino all’età adulta.

Già nel prologo si entra in una atmosfera mistica e profonda, dove Amanda ci spiega cosa sia una Iniziazione, ovvero il principio di qualcosa, un rito di passaggio, una cerimonia che indica un progresso di qualche tipo verso l’età adulta o una nuova forma di conoscenza.

Con il rito di iniziazione un essere umano conquista la libertà, come dice Amanda: adesso appartenevo a me stessa, ero libera.

Andando avanti nella lettura ci si rende conto che non servono, più di tanto, riti o cerimonie per trascendere o avere l’iniziazione, in realtà quello che conta è essere in profondo contatto con sé stesse, con la natura e con l’immenso Universo, solo così si riescono a percepire i messaggi e le lezioni che la Dea ci impartisce. Riusciamo in questo modo ad elevarci e ad agire di conseguenza.

Ci spiega inoltre che il vero potere scaturisce dall’essere sé stesse/i fino in fondo, quindi ogni persona, maschio o femmina, può essere una strega ed avere accesso alla magia.

Amanda ha fatto della sua vita una testimonianza vivente, di quanto si possa effettivamente scegliere di fare ciò che la nostra anima ha deciso di vivere in questo mondo prima di incarnarsi, senza farsi condizionare o schiacciare da un sistema capitalistico che vede gli esseri umani come coloro che devono lavorare più che possono per poi arrivare al momento della pensione stanchi ed esasperati.

Amanda ha accolto a pieno la magia che le è propria, ha reso la magia stessa, una componente innata di sé stessa praticandola da anni con lo scopo di opporsi alle regole di uno status quo che cercava di renderla inerme, svalorizzarla e sfruttarla in modo empio.

Ha fatto un percorso straordinario, raccontato in tutto il libro; non è stata per niente esente da dolori e tragedie, ed ha deciso di proseguire comunque con constanza il cammino verso la vita da strega a tempo pieno, proprio perché ha capito, ad un certo punto, che fosse quello il suo destino. Ha dato corpo e voce alla donna selvaggia e ha deciso di diventare fonte di ispirazione per altre donne. Non si è arresa di fronte alle minacce di morte, alla paura, ma ha deciso di guardare ed ascoltare con maggiore attenzione chi invece la sosteneva. Ha avuto coraggio ed ha scelto.

La magia è un atto di guarigione e resistenza. Dichiararsi strega, praticare la magia, significa rivendicare autorità e potere per sé stesse. La vita stessa inizia ognuno di noi in base alle nostre storie individuali e ogni iniziazione ci toglie e ci dà qualcosa. Se volete conoscere la vostra vera identità, siete obbligate a fare questo regalo al mondo.

Consigliato!!!