
Bellissimo, commovente, un romanzo d’esordio che lascia senza fiato per la bellezza della storia.
Geraldina Gottardi mi ha veramente lasciata senza parole.
“Il campo di papaveri” è uno dei romanzi più belli che io abbia mai letto. Forse perché alla base c’è la storia vera della famiglia di Geraldina, c’è amore; è bello perché le due donne protagoniste sono potenti, autentiche, piene di femminilità sacra, di fuoco, di passione, di vita. Molto diverse tra loro, ma entrambe capaci di farsi amare ed amare profondamente.
La storia si svolge nella prima metà del Novecento fino agli anni sessanta. Parla di Diego (personaggio realmente esistito, zio dell’autrice) giovane ragazzo, bellissimo, carismatico, dolce e pieno di fascino che rimasto orfano di madre e padre, cresce a Sassuolo in una famiglia non sua.
Per ragioni familiari, a circa vent’anni va nel sud della Francia e lì incontra Lola, donna meravigliosa, talentuosa, sensuale, ma sposata.
Tra Diego e Lola nasce un amore puro, semplice, autentico, ma impossibile da vivere.
“《Se fossi un fiore della tua serra, quale sarei?》. Ossevando Lola aveva pensato ad un papavero e glielo disse … 《il papavero ha il colore della passione, quella che tu scateni negli uomini. Cresce libero dove vuole …》”
Ma, Diego purtroppo è costretto a tornare in Italia, a Sassuolo, e lì con un po’ di nostalgia per l’amore perduto, continua a farsi strada tra la bellezza della vita, incontrando Valentina e la bruttezza della seconda guerra mondiale; ma, con un occhio sempre rivolto, al suo bellissimo “campo di papaveri”.
Uno dei motivi per cui questo romanzo l’ho trovato davvero bello è sicuramente la scrittura semplice e diretta dell’autrice. I periodi sono brevi e a chiare lettere vengono descritte situazioni ed emozioni che i personaggi vivono. Si parla di fatti realmente accaduti a delle persone realmente esistite, che hanno nella realtà vissuto una storia che vale la pena conoscere.
Inoltre mi sono piaciute tantissimo le due donne, Lola e Valentina, bellissime entrambe, signore di avventure, donne superiori, divine.
Ho ammirato la delicatezza che l’autrice ha avuto nel descrivere situazioni intime dei personaggi, dove non è mai stata invadente;
E cosa che più di tutte ho amato è stato Diego, che nel fare l’amore con la donna che ama, incarna perfettamente l’unica forma di uomo che dovrebbe esistere: “tra le braccia di Lola capì cosa significa essere accolto … omaggiò il corpo di lei come se fosse un tempio, grato di ricevere un dono tanto atteso.”
In questo romanzo viene raccontata la vita, così com’è, senza fronzoli, senza retorica, ci viene dato il bello e il brutto, senza elogi e senza sconti.
È un libro prezioso, nato con lo scopo di lasciare le tracce di donne e uomini grandiosi, che a loro volta, nella loro semplicità, hanno dato vita ad eventi grandiosi ed importanti per tutte e tutti noi, come la Resistenza, la lotta alla sopravvivenza e alla rinascita dopo la bruttezza della seconda guerra mondiale.
Romanzo ricco, lo consiglio a tutte e tutti voi ♥️
Le tue parole mi hanno profondamente commossa. Grazie Francesca 🌹
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Grazie a te per la bella storia che ci ha fatto conoscere ♥️
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